1° EDIZIONE NOVA AGRICOLA IN OLIVETO

Eventi in campo

1° EDIZIONE NOVA AGRICOLA IN OLIVETO
Eventi in campo

Una folla di potatori, olivicoltori e tecnici si è data appuntamento alla 1° edizione di Nova Agricoltura in oliveto, il 30 Aprile, la manifestazione in campo organizzata da Nova Agricoltura presso l’azienda sperimentale Arsial di Montopoli di Sabina (Ri).

Tra prove in campo e dimostrazioni delle macchine e delle attrezzature portate dalle ditte che hanno partecipato all’evento (Asquini, Bosco Vittorio, Castellari, Casotti, Landini – Gruppo Argo Tractors, Pellenc e Terenzi) i 60 potatori finalisti della 14° edizione del Campionato di potatura, organizzato da Assam Marche, si sono sfidati a colpi di forbici e seghetto. «Il campionato ha ricordato Giorgio Pannelli, coordinatore scientifico dell’evento è nato per trasferire alla base le conquiste della ricerca. Anche per questo siamo passati ad una nuova formula, allargata a tutta la filiera, con la presentazione di macchine innovative dalla raccolta, alla difesa, alla potatura».

In campo infatti gli olivicoltori hanno potuto vedere all’opera numerose attrezzature manuali, elettriche e con motore endotermico con prolunga telescopica per potatura da terra; attrezzature per la raccolta agevolata e meccanica, vibratori del tronco e bacchiatori meccanici; macchine per l’irrorazione degli alberi, sia per trattamenti di precisione come quelli contro la mosca delle olive in olivicoltura biologica, sia per l’irrorazione totale della chioma; macchine per la gestione del terreno, con particolare riferimento all’opportunità̀ di incrementare il contenuto in sostanza organica del terreno mediante contemporanea trinciatura della flora spontanea e dei residui di potatura.

Dimostrazioni pratiche fondamentali perchè siamo convinti, che «solo dall’informazione e dal confronto possa nascere il progresso. E da questo la reale valorizzazione del nostro patrimonio olivicolo». Tra tutte le pratiche agricole la potatura riveste un ruolo di primaria importanza, fino al punto che «le innovazioni agronomiche o colturali perdono di efficacia se disgiunte dalla consapevolezza che è necessaria una gestione ottimale della potatura proprio ai fini produttivi. Consapevolezza che invece spesso manca».

Come “una potatura sbagliata, cioè troppo pesante, porti a drastiche perdite di produzione. La potatura incide in maniera importante sui costi (1000 / 1200 €/ha in media) e per ridurli si è provato con la meccanizzazione (comunque l’intervento manuale è sempre necessario) o potando ogni 2/3 anni ma con scarsi rendimenti.
Un certo risparmio è possibile con la potatura da terra (si riducono i tempi a pianta) così come con l’uso di attrezzature ottimali.
Ma se risparmiare sui costi resta indispensabile per mantenere in positivo il bilancio delle aziende italiane, la nostra produzione olivicola, caratterizzata da numeri molto bassi in termini produttivi rispetto agli altri paesi del Mediterraneo, fatica a competere sui mercati. L’unica leva su cui puntare “è l’identità territoriale; perché tutti possono produrre olio extravergine di ottima qualità, mentre le nostre 540 varietà possono produrre oli con caratteristiche particolari a livello organolettico con profili e profumi che possono avere una differente destinazione in cucina. Da qui l’importanza della conservazione e valorizzazione della biodiversità del nostro patrimonio olivicolo e della produzione di oli monovarietali”.

Anche se l’identità territoriale, da sola, non basta, “ci vuole anche la capacità di commercializzare. Un grande aiuto in questo senso può venire dal PSR che incentiva i progetti combinati tra mondo produttivo e mondo della ricerca, tra cui appunto anche quelli destinati alle strategie di marketing, per individuare quelle innovazioni che ci possono consentire di superare la crisi”.


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